1967 - Pubblicità sociale: Basta un poco di zucchero....e la pillola va giù.





BASTA UNA PILLOLA
Poster per l’AIED.
Associazione Italiana Educazione Demografica.

1967/74

Nell’Italia degli ultimi anni Sessanta uno dei problemi più scottanti era quello legato alla politica di controllo delle nascite.

Nel 1967 – quando la pubblicità degli anticoncezionali era ancora vietata e un anno prima del ’68 che consacrerà all’amore libero – il giornale PARETI farà illustrare un articolo su questo argomento da Giancarlo Iliprandi che realizzerà un’immagine propagandistica a favore della pillola, dove una singola compressa si contrappone a un piccolo esercito di bambolotti dall’aspetto lugubre, degno di Profondo Rosso. Sopra, una sola parola: “Basta”.

Sotto, lo slogan (così si chiamava il claim prima del politicamente buonista) si completa con Basta una pillola; si riferisce infatti alla pastiglia rosa messa come punto in basso, e sufficiente a evitare concepimenti indesiderati.

L’illustrazione di Iliprandi fu scoperta nel 1973 da una collaboratrice dell’AIED stessa (associazione per l’educazione demografica) e venne finalmente affissa ai muri nel 1974 quando fu “liberalizzata” la pubblicità degli anticoncezionali e prese piede il movimento femminista.

Ovviamente nella bigotta Italia questo manifesto apparve per poco tempo. Infatti del caso (vedi Panorama 424 del 1974) si occuperà un gruppo di “giovani pubblicitari democratici che credono che la “controinformazione” sia una volontà di contenuti nuovi da travasare entro vecchi schemi e le vecchie forme di persuasione pubblicitaria“.

E pur essendo nel 2014 mi è capitato di sentire analoghi discorsi fatti da colleghi o sedicenti tali.

BASTA UNA PILLOLA
Poster per l’AIED.
Associazione Italiana Educazione Demografica.
1967/74

Art director: Giancarlo Iliprandi
Foto: Tony Nicolini
Client: AIED
AG. Studio Iliprandi

Documentazione:
Annuario Art Director 1974 ediz. Sisar
www.sitographics.it



1981 - Pubblicità Sociale in Italia: Pubblicità Progresso.

In Italia la Pubblicità sociale è Pubblicità Progresso.

Pubblicità Progresso è una fondazione no-profit che dal 1971, sull’esempio di analoghe fondazioni anglosassoni, dedica il suo impegno alla soluzione di problemi morali, civili ed educativi riguardanti l’intera comunità attraverso la realizzazione di campagne pubblicitarie distribuite gratuitamente. Pochi lo sanno ma non si occupa solo di pubblicità televisiva e stampa, ma anche radiofonica e non conventional adv.

Come loro stessi scrivono “Pubblicità Progresso promuove la comunicazione sociale di qualità dimostrando l’utilità di un intervento professionale nel campo della comunicazione sociale. Con la sua attività contribuisce a valorizzare la comunicazione italiana e i suoi operatori.”

Dato che la produzione  è vasta (almeno una campagna all’anno)  e tutta meritevole di attenzioni, nel corso di ADVintage ce ne occuperemo varie volte, per annate. Quest’oggi andremo ad analizzare il biennio ’80-’81

1980

La campagna sollecita l’attenzione dei genitori al tema degli infortuni in casa e promuove una maggior consapevolezza delle incredibili cose che un bambino può fare con molti degli oggetti da cui è circondato.

Spedendo il coupon presente sull’annuncio, Pubblicità Progresso invia gratuitamente un opuscolo in cui sono illustrati i modi per evitare incidenti: si tratta di un chiaro, semplice ma completo articolo di cui la rivista Selezione del Reader’s Digest ha concesso l’uso, curandone anche la stampa e l’invio.

L’opuscolo è stato inoltre ristampato a cura delle Casse Rurali e Artigiane della provincia di Bergamo, che ne hanno provveduto alla diffusione presso i ragazzi delle scuole elementari e medie.

L’agenzia pubblicitaria che si è occupata del messaggio è la Troost.

 

1981

La campagna pone al centro dell’attenzione i bisogni di affetto e di cure costanti dei bambini, soprattutto quando sono in tenera età. E rivolgendosi a entrambi i genitori, ne sollecita la responsabilità. Genitori si diventa. Imparare a essere un buon genitore è un grosso impegno; ma è un impegno a cui non ci si può sottrarre e che dà profonde soddisfazioni. Un impegno da affrontare con fiducia, perché genitori si diventa.

E per aiutare i genitori, Pubblicità Progresso realizza un opuscolo intitolato per l’appunto “Figli si nasce, genitori no”, che viene inviato a tutti coloro che ne fanno richiesta. La consulenza scientifica di tutta l’iniziativa è assicurata dalla “Fondazione J.A.Comenius” di Milano, dedicata allo studio dei problemi dell’infanzia.

Stampato gratuitamente dagli editori Famiglia CristianaArnoldo Mondadori e Rusconi, l’opuscolo viene diffuso in decine di migliaia di copie.



l’Agenzia che se n’è occupata è la ADMIL.


 





Ag. Pubblicitaria Admil