1986 - Parmalat, Tivulandia le figurine Anime e Isidoro

 

Negli anni ’80 la Parmalat non era soltanto un colosso dell’alimentare, ma un’azienda che aveva intuito prima di altri l’importanza di creare un vero e proprio ecosistema mediatico. Fondata a Parma da Calisto Tanzi, Parmalat aveva già costruito la sua fortuna grazie al latte a lunga conservazione, ma presto decise di investire massicciamente nella comunicazione, andando ben oltre la semplice pubblicità televisiva.

Da qui nasce il progetto di Euro TV, un network televisivo lanciato nei primi anni Ottanta e controllato direttamente dal gruppo Parmalat. L’idea era chiara: avere una rete nazionale per trasmettere cartoni animati, telefilm e intrattenimento popolare, e allo stesso tempo garantire alla Parmalat un palcoscenico privilegiato per i propri prodotti. Euro TV divenne presto un tassello strategico, e qualche anno dopo sarebbe confluita nel circuito Odeon TV, una delle esperienze più ambiziose della televisione privata italiana.

Accanto a Euro TV prese forma anche la casa editrice Ediblu, con sede a Parma e di fatto legata al gruppo. Il suo scopo era sfruttare l’ondata di popolarità dei cartoni animati trasmessi dalla rete, trasformandoli in album e figurine. Nasce così la collana Tivulandia, che raccoglieva i personaggi più amati dai bambini di quegli anni, creando un ponte perfetto tra lo schermo televisivo e il collezionismo da edicola. Le figurine Tivulandia pubblicavano soprattutto i protagonisti della fascia ragazzi di Euro TV, includendo personaggi come Uomo Tigre, Devilman, Gigi la Trottola, Remsie la Strega e molti altri.

La particolarità più sorprendente era che queste figurine anticipavano di anni il fenomeno anime e manga che, negli anni ’90 e 2000, avrebbe conquistato i collezionisti e appassionati di tutto il mondo. In altre parole, Parmalat, attraverso Tivulandia, proponeva ai bambini italiani i futuri cult del genere, trasformando in anticipo i personaggi animati in oggetti di collezione.

Il vero colpo di genio fu però l’acquisizione dei diritti italiani di Isidoro (Heathcliff), il gatto arancione protagonista di una serie animata americana. Parmalat lo trasformò in testimonial ufficiale: appariva negli spot, sulle confezioni dei prodotti e persino negli album di figurine Ediblu. Un personaggio goloso, divertente e “di pancia”, che incarnava alla perfezione l’immagine di un marchio pensato per le famiglie e per i bambini.

Non era solo una questione di cartoni e figurine: Parmalat entrò anche nel mondo delle promozioni con gadget allegati ai prodotti. Memorabili le raccolte “The Fabulous 80”, figurine distribuite direttamente con le merendine Parmalat. Oltre a raccogliere i personaggi più popolari, queste figurine avevano una funzione anticipatrice: annunciavano in anticipo fenomeni di costume come i Paninari, preludio alle successive collezioni Master che avrebbero dominato le edicole negli anni successivi.

Tutto questo disegnava un’operazione di marketing che oggi definiremmo brand entertainment: Parmalat non vendeva solo latte, ma un mondo fatto di televisione, cartoni animati, collezioni e personaggi. Una strategia integrata che rafforzava il marchio a più livelli, trasformando la quotidianità della merenda in un’esperienza pop e culturale.

Oggi, a distanza di quarant’anni, gli album Tivulandia, gli spot con Isidoro e le figurine Parmalat restano oggetti cult per i collezionisti, ma anche testimonianze di una stagione irripetibile in cui l’industria alimentare, la televisione e l’editoria popolare si fusero in un’unica, coloratissima macchina del marketing. La memoria di quei cartoni e dei loro personaggi, dalla coraggiosa figura di Uomo Tigre alle magie di Remsie la Strega, continua a vivere nei ricordi di chi li seguiva con entusiasmo, trasformando un semplice snack in un’esperienza di intrattenimento a tutto tondo.




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