1969 - Piaggio: Chi Vespa Mangia le mele




La Rivoluzione Pubblicitaria della Piaggio: "Chi Vespa Mangia le Mele"

Negli anni tumultuosi e rivoluzionari che vanno dal 1968 al 1977, la Piaggio lanciò una delle campagne pubblicitarie italiane più iconiche di sempre, con il celebre slogan "Chi Vespa mangia le mele". Questo claim non solo catturò l'immaginazione dei giovani, ma sviluppò anche un nuovo linguaggio che permise alla Piaggio di entrare nel loro mondo e diventare parte integrante della cultura giovanile.

La Piaggio aveva intuito che la rivoluzione giovanile e i giovani stessi rappresentavano il nuovo target di mercato. L'azienda creò neologismi che divennero presto tormentoni tra i ragazzi e sono ancora in uso tra gli appassionati dello scooter Vespa.

Un Nuovo Linguaggio Giovane

Il termine "vespare" venne coniato dai patiti della Vespa per indicare un giro o una vacanza con lo scooter, come ad esempio "vado a vespare a Rimini". All'epoca, però, "vespare" assunse anche il significato di "petting", rendendo l'accostamento alla mela – simbolo del peccato e della trasgressione – ancora più provocatorio.

Negli anni successivi, la Piaggio continuò a capitalizzare sul successo delle campagne precedenti, giocando con la mela nei suoi slogan, come "Mela compro la Vespa!". La campagna pubblicitaria esaltava anche il concetto di libertà delle due ruote rispetto alle automobili, denominate "Sardomobili" per la loro somiglianza a sardine intrappolate nel traffico. La Piaggio si posizionava così come simbolo di libertà e di uno spirito ecologista.

Il Genio Creativo dietro la Campagna

L'agenzia pubblicitaria Leader di Firenze, guidata da Gilberto Filippetti, fu l'artefice di questa rivoluzione comunicativa. Filippetti, che curava sia l'art direction che il copywriting della campagna, rimase sorpreso dall'approvazione del suo lavoro da parte del consiglio di amministrazione della Piaggio, composto all'epoca da membri ultra-settantenni.

Curiosità

  • Vasco Rossi citò il famoso slogan nella sua canzone "Bollicine".
  • Negli Stati Uniti, dove il gioco di parole sulla mela era intraducibile, lo slogan divenne: "Forse la vostra seconda automobile non dovrebbe essere un’automobile".

La campagna "Chi Vespa mangia le mele" non fu solo una mossa pubblicitaria, ma un fenomeno culturale che rispecchiava e alimentava lo spirito ribelle e innovativo di un'intera generazione.

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