Quando nel 1986 non si sapeva cosa fosse l’home teather, il masterizzatore cd, il dvd, e tutto il resto, per essere cool e giovane (ma anche adulto) “tosto” e non “gino”, come si diceva nel gergo paninaristico anni ’80, dovevi avere l’HI-FI … non lo stereo o il radione ma l’hi-fi! L’inglese stava entrando sempre di più nel gergo comune.
Se volevi conquistare la tua bella con le canzoni d’amore, l’iter era il seguente: dovevi duplicarle le nastrocassette e incrociare le dita, sperando che lei, dopo averle ascoltate e testata la tua sensibilità, accettasse un rendez vous. Oltre al SI piaggio e alla cintura el Charro per conquistarla, ci voleva l’hi-fi (non potevi mica invitarla a casa a vedere il motorino! Al massimo, non abitando da solo, ad ascoltare un po’ di musica).
L’hi-fi era una cosa vip e lo si acquistava anche a rate (per chi non se lo poteva permettere) per mostrarlo ai parenti e agli amici che ti facevano gli auguri come quando si compra una macchina nuova.
Non c’era Internet e i teenager passavano i pomeriggi con LUI, il padrone incontrastato di tutto questo: “il PIONEER”, che proprio nel 1986 lanciò una campagna pubblicitaria vincitrice del premio d’oro come migliore pubblicità, indetto dall’ADCI: e sono pienamente d’accordo, perché fonde umorismo e ironia, linguaggio giovanile e satira, moda e attualità per far conoscere il suo prodotto; qualità che sposo appieno per la riuscita di una buona campagna pubblicitaria.
Guardiamole una ad una
Lacreme napulitane: in una libreria di libri ed oggetti antichi spunta un modernissimo (per allora) Pioneer.
Io le trovo bellissime, e voi?
Agenzia: FCA/SBP
Cliente: Pioneer Hi-Fi
Art Director: Lele Panzeri
Copywriter: Sandro Baldoni
Photographer: Christopher Broadbent
Fonte immagini: www.adci.it
Fonte immagini: www.adci.i
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