1986-EuroTV: Voglio anche io la mia parte di seno

Gavino Sanna è uno tra i più famosi pubblicitari italiani, conosciutissimo in ambito internazionale. Ha lavorato per le più grandi agenzie americane, per brand come la Coca Cola, Exxon, Revlon.

Ha vinto svariati Clio (gli Oscar mondiali della pubblicità), sette Leoni d’oro al Festival di Cannes e il primo Telegatto d’oro.
Tra le sue campagne pubblicitarie italiane ricordiamo (impossibile menzionarle tutte) quelle per la Bic, Birra Wurher, Spic e Span, Baci Perugina, Alemagna, Carpenè Malvolti, Vismara, Gillette, Esso, Motta, Giovanni Rana, Fiat, De Cecco, Tuborg, Simmenthal, Riso Gallo, Ariston.

Sua anche la campagna Barilla: “Dove c’è Barilla c’è casa”.

Euro tv invece è stato il primo consorzio televisivo italiano: nasce nel marzo 1982 per iniziativa di Callisto Tanzi (proprietario della Parmalat di Parma), per fronteggiare il nascente duopolio Rai-Berlusconi. Composto da un consorzio di emittenti indipendenti, collegate fra loro nella raccolta degli spazi pubblicitari, ma autonome dal punto di vista delle trasmissioni, programmazione che spazia da film e serie acquistate all’estero o nei magazzini Rai, e con pochissimi programmi prodotti in proprio. Forte particolarmente in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Abruzzo e Puglia.
L’emittente che fece da testa di ponte fu EuroParma Tv, le altre emittenti furono: Antenna 3 Lombardia e Telenova (Lombardia), Grp Torino (Piemonte),  Telenord Liguria), TelePadova (Veneto), Radio Tele Trentino, Rta Radio Tele Antenna Trieste (Friuli Venezia Giulia), TeleSanterno, Detra, TeleRubicone, Sesta Rete (Emilia Romagna, Rtv38 (Toscana e Umbria), Telegranducato di Livorno (ma solo per qualche mese), T.R.E. TeleRomaEuropa (Lazio), Tvq e Telemare (Abruzzo), Teleregione e Telenorba,(Puglia, Basilicata), TeleCapri (Campania),  Tgs Palermo (Sicilia).

(fonte riveduta e corretta da storiaradiotv.it)

Quando i due si incontrano, il primo crea una campagna pubblicitaria diretta, piena di informazioni tecniche eppure molto ironica, che ha fatto storia e ha creato ovviamente numerosi emuli. Curioso notare la modernità dell’illustrazioni, realizzate da Sanna stesso, piatte e senza contorni: uno stile decisamente attuale, anzi, proprio come Flat Design così di tendenza.

Prendiamo a d esempio due tra i sei soggetti creati.

Il primo ispirato alla famosa campagna per Chiquita “la banana 10 e lode”. Era il periodo degli spot cortissimi e concisi (in questo caso: la banana è gialla, il bollino è blu!), creati non più per la parentesi spettacolare di Carosello, ma per i brevissimi spazi pubblicitari nati nel circuito televisivo, e concessi prima e durante la messa in onda di film. Spot nati per ottimizzarne i tempi e creare un offerta di costi minori, per un passaggio televisivo a carattere nazionale.
Pensiamo agli anni 80 dove il must comunicativo per un brand era proprio la tv non per niente detta “commerciale”.

La seconda campagna analizzata gioca sul seno femminile bene in evidenza, proprio perché i nuovi circuiti indipendenti italiani potevano far vedere, con più leggerezza, alcune situazioni più pepate ma non volgari (pensiamo al successo di Colpo Grosso, o ai film pecorecci degli anni 70 non censurati).
Il seno illustrato da Sanna giocava anche sul fatto che gli italiani erano diventati tutti mammoni, attaccati alla mammella di Mamma RAI.











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